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Come migliorare la qualità della vita con una casa in Bioedilizia

1. Bioedilizia e qualità dell’aria

2. Bioedilizia, difesa dalle sostanze tossiche

3. La regolazione dell’umidità

1. Bioedilizia e qualità dell’aria

La qualità della nostra vita si sa, dipende in gran parte da scelte e gesti quotidiani che ripetuti nel tempo rafforzano o danneggiano lo stato di salute di ciascuno.  La qualità dell’aria che respiriamo all’interno delle nostre case, ad esempio, è condizione determinante per il nostro benessere.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità , con il termine SBS (Sick Building Syndrome) riconosce nei materiali di fabbricazione quella che può essere concausa di una serie di sintomi quali irritazioni cutanee, difficoltà respiratorie, ma anche  vertigini e difficoltà di concentrazione.  Lo stesso OMS, in uno studio condotto nel 2009 (Global Health Risks: Mortality and burden of disease attributable to selected major risks) ha stimato che l’inquinamento indoor sia responsabile del 2,7% del carico globale di malattia nel mondo, aggravando patologie preesistenti e vedendo esposti maggiormente i bambini nei primi 12 mesi di vita,

Ecco allora che  vivere in un abitazione costruita in bioedilizia rappresenta già una scelta di salute! La qualità dell’aria interna diventa così un principale criterio progettuale, attorno al quale ruota la scelta attenta dei materiali di costruzione.

Si parte attraverso la progettazione  di un sistema di ventilazione che permetta il corretto ricambio d’aria. Gli impianti di ventilazione meccanica attraverso appositi filtri deumidificatori,  permettono un processo naturale di purificazione  che consentono l’estrazione dell’aria viziata, l’immissione di aria purificata e la regolazione del tasso di umidità degli ambienti interni.

Le soluzioni di ventilazione vengono poi personalizzate a seconda che si tratti di un ambiente domestico, piuttosto che adibito a casa di riposo, o luoghi ad altra frequentazione come negozi o scuole.

2. Bioedilizia, difesa dalle sostanze tossiche

Purtroppo spesso si sottovaluta la possibilità che si crei una grande concentrazione di inquinanti chimici e biologici all’interno delle abitazioni, spesso dovute a sorgenti interne di emissione e diffusione di contaminanti.

I materiali naturali protagonisti delle abitazioni ecosostenibili vengono prodotti e trattati senza ricorre a sostanze chimiche potenzialmente nocive.

Molte aziende oggi sottopongono i propri prodotti a iter appositi per garantirne la certificazione ufficiale, prova di qualità e salubrità.

La canapa e calce naturale  sono tra questi elementi: permettono un isolamento termico e acustico  e limitano la dispersione di energia e la dipendenza da combustibili fossili. Il loro largo utilizzo su pareti, pitture e cappotti permette di imprigionare le emissioni di co2 e ridurre le emissioni di diossido di carbonio.  

La composizione bio di canapa e calce fa si che questi elementi siano facilmente riciclabili e biodegradabili, generando in questa maniera un notevole contributo in merito al contenimento dell’inquinamento

La calce naturale in modo particolare da il suo contributo nella sanificazione e disinfettazione dell’ambiente in cui viene applicata. Questo composto infatti, ricco di idrossido di calcio in maniera naturale agisce ove applicata lasciando le abitazioni prive di batteri e virus.

3. La regolazione dell’umidità

In questo periodo di pandemia abbiamo sperimentato ancora di più come le attività umane sono caratterizzate da una crescente dipendenza dagli spazi chiusi. Si stima  infatti che nelle aree ad economia avanzata le persone passano mediamente il 90% della propria vita in casa, in ufficio, a scuola, in fabbrica. E’ così evidente come il confort di un edificio sia prima di tutto una imprescindibile esigenza di salute!

Il confort abitativo garantito dalla bioedilizia passa anche attraverso una naturale regolazione dell’umidità, azzerando condensa e muffe. L’umidità si distingue principalmente in umidità di invasione negli edifici vecchi e umidità di costruzione negli edifici nuovi. Sebbene arrechino ugualmente danno alla struttura, questi due tipi di umidità hanno comportamenti differenti.  Nel primo caso, in quella da invasione, l’umidità è distribuita irregolarmente e soltanto in alcune parti dell’edificio e tende a progredire nel tempo.  In quella da  costruzione invece , l’umidità è dovuta all’acqua residua presente nella malta e di conseguenza questa sarà distribuita in maniera uniforme in tutto l’ambiente.

Anche in questo caso, la canapa e calce naturale grazie alla loro eccellente capacità di regolazione, creano un equilibrio salubre trattenendo l’umidità in eccesso e rilasciandone la giusta dose quando l’aria diventa troppo secca.

Se vuoi approfondire questi aspetti, mettiti in contatto con noi!