1. Valutare l’effettivo impatto dell’immobile nel contesto ambientale in cui è inserito
2. I migliori materiali impiegati nella bioedilizia
1. Valutare l’effettivo impatto dell’immobile nel contesto ambientale in cui è inserito
Materiali naturali e non solo. La caratteristica principale della bioedilizia consiste nel prediligere la seconda vita di quanto utilizzato, a sostegno della riciclabilità e la ecocompatibilà nella costruzione di una nuova casa. L’immobile integrato al meglio con l’habitat circostante non solo riduce l’impatto ambientale, ma genera sostenibilità per tutta la vita dell’immobile.
L’architetto Markus Tauber, parlando di bioarchitettura, la definisce come una filosofia del costruire che “punta a stabilire un rapporto equilibrato tra l’ambiente naturale e le opere umane”.
A differenza dell’architettura convenzionale, la bioedilizia pone infatti maggiore attenzione alla progettazione delle forme, delle strutture e alla scelta dei materiali in modo da sviluppare soluzioni sostenibili che migliorino non solo il dialogo con la natura, ma anche la qualità della vita delle persone che scelgono questo tipo di abitazione. Le case progettate secondo questi principi sono quindi il frutto di un’attenta analisi del luogo, delle condizioni climatiche presenti e del fabbisogno energetico necessario a soddisfare ogni esigenza.
Un’abitazione che si integra al meglio con l’ambiente circostante pone attenzione alle scelte dei materiali impiegati nell’arredo, che sono spesso la principale causa di inquinamento indoor. È stato dimostrato da uno studio dell’EPA (Environmental Protection Agency) come i luoghi chiusi siano spesso fonte di accumulo di alcuni agenti inquinanti atmosferici, ma anche di sostanze tossiche emanate dalla mobilia e dall’arredo, che compromettono in modo invisibile la qualità della vita e la salute delle persone. Le principali sostanze tossiche per l’uomo sono determinate da componenti chimici che rilasciano emissioni gassose. Alcune vernici utilizzate nell’arredo, ad esempio, presentano solventi tossici inquinanti come idrocarburi, clorurati, xiloli, toluene, che si disperdono nell’aria (anche a distanza di anni dal loro acquisto) contribuendo all’aumento del livello di inquinamento. Per ridurre l’emissione di queste sostanze è bene scegliere una verniciatura il più biocompatibile possibile, come ad esempio una vernice a base di componenti naturali o a base di oli e cere naturali. Limitare le emissioni tossiche permette non solo di creare un ambiente interno più sano, ma di tutelare anche le aree limitrofe all’abitazione da questo tipo di inquinamento.
La maggior parte dei mobili d’arredo in commercio presenta, inoltre, un elevato livello di concentrazione della formaldeide, che dal 2004 è stata definita dallo IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) tra i compositi cancerogeni certi (gruppo 1). È bene dunque fare attenzione ai materiali utilizzati negli arredi e scegliere le soluzioni con minori emissioni possibili, a tutela della propria salute e dell’habitat naturale. Oltre ai mobili, bisogna porre l’attenzione anche sul tipo di intonaco utilizzato: scegliere pitture a base di calce e tempere a base di colla o resine naturali è la scelta consigliata per evitare effetti negativi sulla salute. Una tipologia di pittura impiegata nella bioedilizia in grado di assorbire l’umidità ed evitare eccessive formazioni di condensa è un preparato che unisce calce spenta ad acqua e caseina.

2. I migliori materiali impiegati nella bioedilizia
I materiali che meglio rispondono ai criteri di eco-compatibilità ed efficienza energetica sono molteplici. Per realizzare le strutture, gli arredamenti interni, i pavimenti e i rivestimenti viene consigliato il legno, che presenta una varietà di proprietà positive, tra cui l’elevata capacità isolante e assorbente nei confronti dell’umidità e un alto grado di elasticità, che rende le case resistenti in caso di terremoto. Anche il linoleum, costituito da un impasto omogeneo di materie prime di origine naturale, è considerato un ottimo rivestimento per i pavimenti: è atossico, sostenibile e facile da pulire.
Per isolare a livello acustico la propria casa si consiglia l’utilizzo della fibra di cellulosa o del sughero, un materiale che non rilascia sostanze nocive, impermeabile all’acqua, ai gas e resistente all’usura, al fuoco e all’elettricità. Il sughero è inoltre un’ottima scelta per neutralizzare i ponti termici ed ottenere un migliore isolamento termico, caratteristica fondamentale per garantire un risparmio energetico dell’intera casa.
È consigliabile invece evitare le soluzioni che ostacolano la traspirazione e impermeabilizzano gli ambienti interni, rendendo difficile lo scambio con l’ambiente esterno e il ricambio d’aria, come nel caso dei materiali a base di cemento.
Nel nostro magazine potete trovare numerosi approfondimenti sui materiali fin qui citati.
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